Lunedì 6 novembre 2017, alle ore 19:30, Cineteca di Bologna · Biblioteca Renzo Renzi inaugura la mostra Galeazzo Nardini · “Sciopero”
Galeazzo Nardini (Pescia, 25 febbraio 1938 – Massa e Cozzile, 30 marzo 2016), conosciuto anche solo come Galeazzo, corridore ciclista in gioventù, tagliatore di diamanti, e quindi pittore, concepisce l’idea dello sciopero nel corso del 1976 e la mette in atto l’anno seguente con la chiusura temporanea della Galleria M3 151 Spazio Alternative 2, che gestiva insieme alla moglie Marie Martine Motti a Montecatini Terme. Lo sciopero durerà quarant’anni, fino all’ultimo suo giorno di vita. In mostra le tracce che redigeva quotidianamente di questa prova/progetto/ossessione/necessita’.
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Galeazzo Nardini
Pescia, 25 febbraio 1938 – Massa e Cozzile, 30 marzo 2016
Inizia la sua produzione artistica a vent’anni.
Ciclista, esperto di pietre preziose, pittore, performer, ha partecipato attivamente al panorama artistico internazionale dagli anni 1970, collaborando con autori come, fra gli altri, Guglielmo Achille Cavellini, Giuseppe Chiari, Abraham David Christian, Eugenio Miccini, Mauro Rostagno, Sarenco, Ben Vautier.
Nel 1973 si è “autoesposto” al Louvre, al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris in occasione della VIII Biennale de Paris e agli Uffizi. È stato un promotore artistico, fondatore della galleria m³ 151 Spazio Alternative 2 a Montecatini Terme, dell’Università Utopica e/o Ubiquitopica organizzatore di convegni e performance. Nel 1980, in occasione del secondo dei convegni biennali CRITICA, organizzati da Egidio Mucci e Pier Luigi Tazzi a Montecatini fra il 1978 e il 1984, Galeazzo organizzò la serata di performance “Supermegaiperdada” durante la quale lui stesso partecipò facendosi operare in pubblico.
Collaborò con la rivista satirica “Il Male” nella campagna anti-censura mirata a far rimuovere le brache dall’affresco michelangiolesco del Giudizio Universale nella Cappella Sistina. È stato l’inviato da Londra, insieme a Michael Pergolani, della trasmissione di Renzo Arbore “L’altra domenica”. Nel 1976 Galeazzo concepisce l’idea di “Sciopero”, o “Arte Sciopero”, che mette in atto l’anno successivo, e che quindi continua ininterrottamente per quasi quarant’anni fino alla fine della sua vita.